Sito denuclearizzato

giovedì 15 dicembre 2011

Situazione sempre critica a Fukushima

da www.lastampa.it 02/11/2011 -

Esteri - Fukushima, trent'anni per bonificare

Rischi di una nuova fissione nucleare

I tecnici hanno iniziato a iniettare acido borico per evitare
una possibile reazione a catena

Trent'anni per smantellare e bonificare i quattro reattori dell'impianto nucleare di Fukushima in Giappone, situato a 220 km a nord-est della capitale Tokyo, e colpito durante il terremoto e il seguente tsunami lo scorso 11 marzo. Lo sostiene un rapporto ufficiale della Commissione giapponese per l'energia atomica, secondo quanto scrive il Guardian online. Nel dossier si spiega che la rimozione dei detriti e del combustibile contenuto negli impianti dovrebbe iniziare a fine 2021 e che ci vorranno complessivamente oltre trent'anni, dopo l'arresto dei reattori a freddo, per completare lo smantellamento.

Il rapporto però non specifica i costi dell'intero processo. La Commissione cita il caso di un altro incidente, quello avvenuto a Three Miles Island, la centrale Usa che registrò una importante emissione di cesio radioattivo nel 1979. In quel caso ci vollero dieci anni per mettere in sicurezza l'impianto e bonificare l'area. Ma per l'incidente a Fukushima, secondo la Commissione, ci vorranno tempi più lunghi. La Tepco (Tokyo Electric Power Co), la società che gestisce l'impianto aveva confermato all'inizio di agosto insieme al governo nipponico l'obiettivo di raggiungere «l'arresto a freddo» dei reattori danneggiati per metà gennaio 2012, dopo aver ridotto gradualmente la temperatura del combustibile anche con il sistema di raffreddamento stabile. L'incidente di Fukushima è la peggiore crisi nucleare mondiale da Cernobyl, avvenuta nel 1986.

Intanto la società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dal terremoto e dallo tsunami dello scorso 11 marzo, ha annunciato oggi che ha cominciato a iniettare una miscela di acqua e acido borico in uno dei reattori dell'impianto, in cui potrebbe prodursi una nuova reazione di fissione nucleare. La Tokyo Electric Power (Tepco) ha precisato che si tratta del reattore numero due dell'impianto. "Non possiamo scartare la possibilità di una reazione di fissione nucleare localizzata", ha dichiarato il portavoce di Tepco, Hiroki Kawamata, aggiungendo che l'iniezione di questa miscela è una misura di precauzione.

 

Breve commento: quello che occorre sapere, e che i media non dicono, è che a Fukushima la situazione non è sotto controllo, bensì in continua evoluzione verso il peggio.

La fase critica continua e durerà almeno fino al marzo 2012, se tutto va bene, ma non è affatto detto. Si sta lavorando disperatamente per tappare le falle e non si sa se le toppe siano peggio del buco.

Il concetto base è che l'informazione ufficiale non ci mette in condizioni, noi cittadini, di sapere veramente come stanno le cose. Nasconde senpre elementi essenziali ed è programmaticamente, quindi falsamente, rassicurante.

L'incidente è molto più grave di quanto non sia stato prospettato, tanto che è stato proposto ufficialmente in AIEA di inserire un livello 8 nella Scala INES, superando il livello 7 - massimo - con il quale è stato classificato Chernobyl.

Dopo le esplosioni "chimiche" del marzo 2011 potrebbe ricrearsi in un qualsiasi momento anche una massa critica non controllabile, ovviamente con le barre, a causa delle fusione del combustibile. Oggi la TEPCO ci viene a dire che hanno usato acido borico; le fissioni in una massa di combustibile nucleare ci sono sempre, è il loro livello che dovrebbe preoccupare e quanto avvenuto è segno che questo è cresciuto o sta crescendo; auguriamoci quindi che non raggiunga livelli critici (ma se ciò avverrà diamo per scontato che lo sapremo tardi e male).

L'iniezione di acido borico è utile per ridurre il livello neutronico in un reattore con struttura intatta o poco modificata; se invece si è creata dopo la fusione una massa di combustibile compatta (magari raccolta nella parte bassa del recipiente in pressione) il boro non vi può penetrare e rimane all'esterno, per cui, nonostante l'assorbitore neutronico, localmente si può arrivare ad avere una massa critica: la possibilità di catastrofe è sempre all'orizzonte…

Anche in Italia bisogna stare vigilanti, se non per una possibile nuova nube radioattiva che ormai non dovrebbe poter venire fuori, sicuramente per i forti rilasci di radioattività nel territorio circostante e soprattutto nell'acqua di mare.

Riporto anche una "vecchia intervista" (ma ancora attuale) con Angelo Baracca dell'aprile 2011, che dà l'idea di quanto dobbiamo ancora stare in campana...

In neretto le domande dell'intervistatore...

Fukushima è fuori controllo?


Credo proprio di sì, qui il problema è che ci dicono molto poco, e quello che ci dicono è contraddittorio. Credo che anche loro, in parte, non sappiano cosa sia successo realmente e cosa fare. Ci danno notizie confuse, mi sembrano in stato di confusione, una confusione che si mescola, però, con degli interessi precisi, con dei calcoli sulle conseguenze, sul futuro e su tutta un'industria marcia sin dalle fondamenta qual è il nucleare. Un'industria che non fornisce le informazioni, ogni volta che c'è un incidente. Anche nel passato hanno sempre sminuito, sdrammatizzato, dicendo "non è successo nulla". Su Fukushima c'è un misto di parziali ammissioni, notizie contraddittorie. Per esempio la notizia di qualche giorno fa che avevano trovato plutonio in vari punti non è mai più stata confermata ed è di una gravità eccezionale perché il plutonio è nel nocciolo del reattore 3, con il combustibile misto che era in funzione, quindi è soggetto all'incidente nella piscina del combustibile esaurito del reattore 4, che desta moltissime preoccupazioni. Però la notizia non è mica stata confermata, come si fa a valutare le cose se le informazioni sono così reticenti, parziali, manovrate. Credo veramente che la situazione sia fuori controllo, ci sono anche valutazioni contraddittorie, chi dice che l'incidente a questo punto è più grave addirittura di Chernobyl. Io non so dire questo, ma sicuramente la gravità dell'incidente è enorme, è colossale, è epocale, è un'apocalisse.
Se questa storia del plutonio fosse vera aggraverebbe il quadro già grave?
Sarebbe di una gravità eccezionale. Il plutonio è un elemento artificiale, non esiste in natura. E' uno degli elementi più pericolosi. Il plutonio è il più pesante di tutti, è più pesante dell'uranio. Se entra nelle catene alimentari, se inquina il terreno, l'acqua, è un agente spaventoso per le conseguenze che può avere.
Quale può essere lo scenario più catastrofico per Fukushima?
Questa è una buona domanda. bisognerebbe sapere cosa succede lì dentro. Qui bisogna capire se la fusione dei noccioli c'è stata. Di uno l'hanno ammesso, parlando di fusione parziale. L'avevo letto anche per il reattore 1, addirittura il 70% del nocciolo fuso, ma sono notizie che non vengono confermate, quindi capire cosa sia il peggio lì è difficile. E' tutto un disastro, non esiste un meglio, è tutto peggio. Poi la catastrofe può essere peggiore o meno peggio, ma parlare di peggio e di meglio è difficile. Qui il plutonio, al di là delle conseguenze drammatiche sulla salute, se si sparge nell'ambiente entra nelle catene alimentari. Anche la storia dell'acqua che ci hanno detto che buttavano sui reattori non è chiara. L'acqua non va dentro i reattori, per farla entrare dentro ci vogliono delle pompe. Se la buttavano dall'alto non si capisce a cosa servisse. Poi la storia dell'acqua radioattiva. Dicono che hanno tappato questa falla, ma da dove veniva questa acqua? Una crepa, ma da cosa? Quei reattori hanno un circuito primario di raffreddamento che è direttamente in contatto con l'esterno perché vanno direttamente in turbina a differenza di altri reattori, quindi se ci sono state fuoriuscite di acqua radioattiva vuole dire che si può essere rotto questo circuito di raffreddamento, quindi i noccioli sarebbero scoperti, a contatto con l'esterno. Non si capisce più nulla.
Perché c'è chi parla di esplosioni e bagliori al reattore uno, che in realtà ora dovrebbe essere spento?
In effetti non ci dovrebbero essere. In un reattore spento il primo processo grave è il fatto della gravissima radioattività e del grandissimo calore sviluppato che può portare alla fusione del nocciolo. Una volta che il nocciolo è fuso, non è più controllabile perché il metallo non è più dentro le sbarre, si è mescolato in un'unica massa, almeno nelle parti fuse. Non so come si distribuisca rispetto al moderatore, perché le sbarre sono immesse nel moderatore, ma a quel punto si fonde. Le sbarre si unificano. Sinceramente può darsi che una reazione a catena possa anche riprendere in quelle condizioni. Non è una reazione a catena che porta a una bomba nucleare, è una reazione a catena che contribuirebbe a produrre ancora più energia e calore e quindi andrebbe ad aggravare la situazione. E' difficile prevedere cosa succederà, peraltro l'altra cosa preoccupante è che non hanno nessuna idea di come potranno isolare questi reattori. Hanno parlato di coprirli di cemento come a Chernobyl ma intanto sono perlomeno 4, quindi l'operazione è più difficile. E poi a Chernobyl ricordiamoci che gli elicotteri che buttavano il cemento sulla centrale, potevano stare solo 6 secondi sopra la centrale per l'altissima radioattività. Gli operatori sono morti tutti. E poi buttaare cemento su delle centrali in una zona dove continuano a esserci delle scosse notevoli di terremoto, non certo grandi come la prima, è azzardato. Il cemento anche a presa rapida non è che diventi immediatamente solido. Ci sono dei tecnici che hanno detto che è impossibile per ora ricoprire di cemento. Il governo l'altro giorno ha ammesso che prima di settembre non se ne parla di isolare questi reattori, quindi può succedere di tutto in questo periodo.
Cos'è il meltdown? E' possibile a Fukushima?
Il meltdown si ha quando il calore è talmente grande che le barre fondono e diventano praticamente un'unica massa. il punto è che il meltdown può essere parziale o può essere totale. A Chernobyl mi pare di capire che ci sia stato il meltdown di tutta la massa dell'uranio, a Three Mile Island nel 1979 fu un meltdown parziale, e qui a Fukushima si è parlato di meltdown parziale. Ma in ogni caso sarebbe in 3 reattori e in qualche modo qualcosa di analogo è successa anche in una piscina con acquedotti di combustibile che contengono plutonio. Il meltdown vuole dire fusione del nocciolo per il grande calore che fa fondere i metalli. Arriva a temperature tali da fondere i metalli, fonde la guaina di zirconio delle barre e le barre formano un'unica massa. Almeno in un reattore un meltdown parziale l'hanno ammesso. Il dubbio è che ci sia anche in tutti e 3 i reattori. Il dubbio è che qualcosa di molto grave sia successo e stia succedendo anche nelle piscine di combustibile che contengono plutonio. Le piscine di combustibile hanno un problema: non sono all'interno dei contenitori a tenuta di cemento, ma sono fuori, quindi se succede qualcosa sono a contatto diretto con l'ambiente

lunedì 28 novembre 2011

Azioni contro il treno Castor / Corrispondenza dalla Francia

ciao,
questo è un nostro compagno su in Francia .......

inoltrare se è possibile



Intervista con un compagno dal campeggio anti-nucleare di Valognes (Francia)

http://www.radiocane.info/cronache-dal-fronte/oltrecortina/1178-azioni-contro-il-treno-castor-corrispondenza-dalla-francia.html



Mercoledì 23 novembre 2011, come ogni anno dal 1995, è partito da Valognes (Normandia) il treno CASTOR (Cast for Storage and Transport Of Radioactive Material) che porta le scorie nucleari dal sito di "riciclo" di La Hague (Francia) al sito di "stoccaggio" di Gorleben (Germania). Come ogni anno, il movimento anti-nucleare si mobilita per bloccare questo treno della morte tramite varie azioni (cortei, blocchi, sabotaggi, etc.). Quest'anno, però, non è come tutti gli altri.

Il 2011 è stato l'anno della catastrofe di Fukushima, che ha messo di nuovo in luce il pericolo infinito dell'energia nucleare. Germania, Giappone, Italia e tanti altri paesi hanno rinunciato al nucleare (soprattutto per via dei costi degli incidenti, più che per salvaguardare le persone). In Francia, con 58 reattori, l'enorme potenza del gruppo Areva, le esportazioni di tecnologia nucleare in altri paesi, i legami stretti tra nucleare civile e nucleare militare, la questione non si pone neanche. I principali partiti politici, dall'estrema destra all'estrema sinistra, convergono sul consenso pro-nucleare. Il movimento anti-nucleare è stato molto debole in questi ultimi anni, e quasi tutto in mano ad associazioni con posizioni molto ambigue e per la maggior parte riformiste, nonostante l'emergenza assoluta della situazione.

Il 2011 è anche l'ultimo anno in cui partirà un treno di questo tipo. I treni CASTOR rappresentano comunque una parte minuscola delle scorie nucleari, la cui stramaggioranza viene semplicemente lasciata a marcire in campo aperto in Siberia, grazie agli accordi fra Areva e l'oligarchia russa.

Ogni anno viene lanciata una forte mobilitazione in Germania per bloccare il treno. Per chi legge il tedesco o il francese, raccomandiamo i capitoli del libro Autonome in Bewegung, che rintracciano la storia di questo movimento dagli anni 80*. Purtroppo e per via della potenza delle lobby pro-nucleare, in Francia non c'è mai stato una simile mobilitazione. Dopo il grosso movimento degli anni 80, sono rimasti pochi compagni a combattere il mostro nucleare nel paese europeo che conta più centrali.

Quest'anno, vari collettivi di tante città hanno deciso di lanciare un campeggio anti-nucleare al punto di partenza del treno, a Valognes, dal 21 al 24 novembre. Sono state anche preparate una serie di azioni decentralizzate per bloccare il treno lungo il suo percorso.

Il giorno della partenza del treno, il 23, hanno avuto luogo scontri tra i partecipanti al campeggio che provavano a bloccare i binari e la polizia. Sono state arrestate 16 persone, e 3 sono state ferite. Questo ha permesso comunque di ritardare la partenza del treno, che è arrivato in Germania solo oggi, venerdì 25 alle 10:00. La mobilitazione prosegue lì.

Il sito della mobilitazione in Francia (in francese):

http://valognesstopcastor.noblogs.org/

Il sito della mobilitazione in Germania (in tedesco):

https://www.gorleben-castor.de/

Immagine e video degli scontri a Valognes:

http://juralib.noblogs.org/2011/11/23/train-de-dechets-nucleaire-heurts-avec-les-manifestants-cinq-interpellations/

La pagina twitter per seguire il percorso del treno e le azioni di sabotaggio:

http://twitter.com/#!/sdnfr



*disponibile in francese:

http://goubligoubla.files.wordpress.com/2011/11/lutte_contre_letat_nucleaire.pdf

e in tedesco:


_______________________________________________
Cosp-irare mailing list
Cosp-irare@autistici.org
https://www.autistici.org/mailman/listinfo/cosp-irare

domenica 27 novembre 2011

Saluggia, la notte delle betoniere nucleari

Lo abbiamo saputo per caso, alle 19 di giovedì 24 novembre 2011, che nella stessa notte, a partire dalle 0.30, sarebbero cominciate ad arrivare le prime delle 150 betoniere cariche di cemento liquido, per realizzare la gettata per le  fondamenta del deposito nucleare D2 di Saluggia.
 
Alle 0.30, avvertita la Questura, ci siamo ritrovati davanti alla strada di ingresso degli impianti nucleari, a testimoniare la nostra ferma opposizione a questa opera che condanna Saluggia e tutta l'Italia a dover tenere i rifiuti radioattivi nel luogo paradossalmente più pericoloso.
 
Eravamo militanti di Legambiente, di Pro Natura, c'era il Partito Democratico, la Federazione della Sinistra, SEL, il Movimento 5 Stelle, e c'erano molti cittadini di Saluggia e dei paesi del circondario: in tutto almeno 50 persone.
 
Le betoniere sono arrivate davvero, verso le ore 0.40: prima due, poi altre due, poi ancora altre due.
 
Si sono fermate davanti alla simbolica catena umana che avevamo formato nei pressi dell'imbocco della strada di acceso all'area nucleare, mentre noi abbiamo spiegato, ancora una volta, le mille ragioni della nostra contrarietà.
 
Alle ore 2.00 la manifestazione si è pacificamente conclusa.
 
Il problema però rimane, e si aggrava sempre di più!
 
"Viene voglia di piangere" abbiamo detto giovedì sera davanti alle betoniere con il motore acceso, "ma non siamo di certo rassegnati ad accettare che si compia questo assurdo progetto".
 
Legambiente del Vercellese
Gian Piero Godio

mercoledì 19 ottobre 2011

3° Week-end: Caorso-Piacenza (21/10); LA SPEZIA (22/10) - Val Susa (23/10)

2° Week-end: Il temerario Alfonso Navarra nelle tappe laziali

Per motivi personali e causa guasto al mezzo la carovana intesa come pulmino e carovanieri non si è potuta svolgere regolarmente nello scorso weekend ... a giudicare da come è finita poi al corteo di Roma in un certo senso è stato meglio così ... non sarebbe certo stato facile trovarsi con un furgone in quella situazione. In ogni caso Alfonso Navarra ha portato il vessillo del tour con la sua presenza personale al dibattito con i comitati elettrosmog alla lavanderia occupata il venerdì e partecipando con altri compagni alla manifestazione di sabato.
Da Roma è arrivato l'impegno a lavorare sulla questione delle scorie alla Casaccia a pochi passi da Radio Vaticana, a pochi passi dalla città eterna, che rischierebbe di non esserlo più per un incidente (già due incendi nel centro ricerche Enea nei pressi del sito Pluto) che avrebbe la portata distruttiva di quello di Chernobyl. La tappa a Montalto di Castro è saltata, ma del resto manteniamo i contatti con i compagni locali già dalla tappa dello scorso anno: http://rivoluzionescientifica.blogspot.com/2010/10/montalto-di-castro-cuore-del-movimento.html

Appello ai movimenti laziali in particolare, ma a tutte e tutti gli antinuclearisti di continuare nelle lotte locali ed a coordinarsi nazionalmente ed a livello europeo per monitorare la dismissione ed il traffico delle scorie e soprattuto per far cominciare a camminare con le proprie gambe le energie rinnovabili e autosufficenti.

mercoledì 12 ottobre 2011

RAPort o REPart carovana Piemonte / part 1

Care e cari,
di seguito troverete un testo improvvisato dai carovanieri ed appuntato su una carta involucro del cioccolato durante le tappe del tour nel Piemonte nucleare (attualmente la regione con il più alto numero di materiale radiattivo proveniente dal vecchio nucleare italiano degli anni '60 e degli anni 80' con scorie che vanno e tornano dalla Francia): Trino Vercellese 7 ottobre, Val Susa 8 ottobre e Salluggia 9 ottobre.
Per la musica a chi viene in mente qualcosa di semplice ma efficace, sia con strumenti classici che con elettronici ci scriva pure le sue idee ad antiesperto@gmail.com
Stesso vale per il ritornello oltre che per le critiche e gli arrangiamenti del ritornello, sarà una canzone work-in progress durante il tour antinucleare anche nei prossimi week-end (per gli aggiornamenti ed i dettagli del tour: rivoluzionescientifica.blogspot.com per le date e i materiali o sulla pagina facebook " ANTINUCLEARETOUR 2011 OTTOBRE - NOVEMBRE " su cui scriveremo anche da cellulare!

Jack - Progetto RADIO NUTRIA

Se di Sindona si avesse la Sindone come a Torino,
nessuno avrebbe alcuna sindrome qua a Trino,
Vercellese, con la crisi a fine mese, altro che Lingotto,
qua non ti becchi il becco di un quattrino.
Guarda come ridotto, dopo l'alluvione, l'acquedotto
di Casale, qui vicino. La zuppa del casale con la soia ed il borlotto,
dai due depositi a Saluggia e il D2 con le scorie in un acquitrino,
di accadueo con trizio radioattivo, tanto lo dice a raidue anche il contadino:
"comunque inquinerà soltanto nel pavese e nell'alessadrino"
e più aspetti che esperti esaminino e che gli aspetti si sondino,
e più sospetti che i fiumi esondino. E che ne sarà del Monferrato
A.A.A. Asti, Alba, Acquiterme, patria del buon vino, e dell'antiquariato,
A.A.A. Anonimato, Alcolizzato, A buon mercato, pesticida innaffiato.
Se il divino è uno e trino, lo è anche il Piemonte nuclearizzato,
con il padre centrale nucleare in dismissione, di Trino,
con il figlio, Saluggia il sito unico in costruzione,
per il riprocessamento
, e con lo spirito santo,
della produzione delle barre di materiali flissili
come fu a Bosco Marengo.
In Francia alle Hag se lo prendono
ma per il plutonio per le bombe che poi vendono,
come tecnologie a stati in guerra, che le risorse contendono.
E lo scarto? lo rimandano, al mittente
niente soluzione, come niente assoluzione,
per chi sta alla sta alle sbarre di giudici inflessibili
che processano le menti di chi ferma i treni che le contengono.
Noncuranti dei lamenti, menano manganellate sopra i denti.
Ti fanno sentire un poverino, ma c'è chi come e con l'uranio si è arricchito,
Siam come nell'acquario un pesciolino, ma capaci di slanci soprendenti.
SARA DURA, ma sicuramente è una di quelle cose di cui non ti penti !!!


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CONFESSO: ANCH'IO SONO UN MANDANTE MORALE!

Fwd: basta con il rischio nucleare a Roma - l'invito dei lavoratori della Casaccia

Dopo il referendum - basta con il rischio nucleare a Roma e in Italia!

Accogliamo il Tour antinucleare 2011

 

Venerdi 14 ottobre 2011

ore 14.00 - concentramento in ... per visita guidata al deposito di plutonio al Centro ENEA della Casaccia, la possibile Fukushima dietro l'angolo di casa

ore 17.30 - Incontro alla ex Lavanderia di Roma (Piazza Santa Maria della Pietà, 5) con il Tour antinucleare 2011, che si imbarca per la giornata europea degli indignati

Relazioni di: Ennio La Malfa (Accademia Kronos), Giorgio Ferrari (Comitato Salute Ambiente Energia) da confermare, COBAS RICERCA (sul centro ENEA a Casaccia), Luca Valbuzzi (Zerogas)

confronto con i comitati che si battono contro l'elettrosmog

Alfonso Navarra, portavoce del Tour antinucleare, presenta il libro: "La follia del nucleare", che individua nelle finalità militari la causa dell'ostinazione a costruire le centrali "civili" nel mondo

 

 

Tour antinucleare ottobre-novembre 2011

Denunciamo l'intreccio tra nucleare civile e nucleare militare

Sconfiggiamo il "mostro" atomico in Italia e in Europa

(una volta per tutte!)

Attuiamo la volontà referendaria contro il ricatto del debito e della crisi, da cui si esce solo con una economia sociale ed ecologica (basata sulle fonti rinnovabili)

Prepariamo il coordinamento europeo dei movimenti antinucleari, per l'ecologia, per la giustizia sociale, per la "democrazia" che, da indignati ed impegnati, rivendichiamo

 

Le diverse tappe visitano i siti del nucleare italiano e organizzano iniziative con modalità concordate con i soggetti locali (cortei, presidi, fiaccolate, critical mass, concerti, eventi culturali, etc).

Il week-end laziale prevede: 14 ottobre Centro Enea Casaccia - 15 ottobre - corteo degli indignati europei a Roma - 16 ottobre - Montalto di Castro Viterbo

 

Info:

Alfonso Navarra – 340-0878893 – alfonsonavarra@virgilio.it

Giacomo Sicurello – 334-8010452desiozone@gmail.com

 

Sotto riportato: l'invito, rivolto al Tour antinucleare 2011, dei lavoratori del Centro Enea, dove ha sede il deposito di plutonio. Questi lavoratori del sindacato di base, che hanno votato per fermare il nucleare, propongono di organizzare insieme agli ecopacifisti una presenza il 18 ottobre, durante un convegno istituzionale, avente per oggetto il controllo dei materiali dual-use (civile e militare). Il convegno vedrà la presenza del sottosegretario Saglia, delegato agli affari nucleari.

 

----Messaggio originale----
Da:

si.alreferendum@gmail.com
Data: 12-
ott-2011 1.51 PM

Leggo da questa mail che il 14 ottobre (dopodomani) è in programma una visita al Plutonio della Casaccia... io lavoro in Casaccia e qui, durante la campagna referendaria, ha funzionato un comitato per il Si..

Stiamo con fatica cercando di riannodare le fila e probabilmente, il condizionale è d'obbligo, per il 18 rifaremo un'uscita pubblica (se non come comitato per il Si certamente come sindacato di base) in occasione di un convegno di cui vi allego il link

http://www.enea.it/it/enea_informa/events/protocollo-aggiuntivo-
18ott2011/Programma18ott2011.pdf

e questo il testo:

Impegni nazionali per il rispetto del Protocollo Aggiuntivo, il controllo dei materiali dual-use e materiali radioattivi

Giornata di studio organizzata da ENEA, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Scopo dell'evento è quello di valutare, con gli operatori disettore, lo stato del sistema delle salvaguardie nucleari in Italia, evidenziando criticità e nuove necessità di controllo sui materiali radioattivi e pianificando le azioni di supporto agli operatori.

Il Trattato di Non Proliferazione si pone l'obiettivo di prevenire la diffusione delle armi nucleari e di favorire il disarmo, in favore dell'uso pacifico dell'energia nucleare.
Da esso discendono diversi regolamenti internazionali, leggi nazionali, standard applicativi, accordi, studi e controlli, sotto la sorveglianza dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA).

L'Accordo di Verifica del 1973 è lo strumento operativo con il quale la IAEA effettua i controlli delle materie e delle attività nucleari sui territori nazionali, al fine di verificare che queste non siano "distolte" verso la fabbricazione di armi nucleari. Negli anni, l'Accordo ha subito diversi aggiornamenti e nel 1998, con il concorso dell'EURATOM, è stato ampliato con un Protocollo Aggiuntivo, ratificato dalla singole nazioni (in Italia, nel 2003), che prevede anche controlli su tecnologie e componenti di natura convenzionale che potrebbero essere utilizzate in ambito militare (dual-use), e sulle loro esportazioni verso altri Paesi.

Recentemente, inoltre, al timore di diversione del materiale nucleare, si è aggiunto quello della perdita di controllo dei materiali radioattivi ed il loro possibile uso a fini terroristici. Anche in questo settore sono state approntate leggi, procedure e strumenti volti al controllo delle fonti radiogene con particolare riferimento a quelle "orfane".

Durante questa giornata di studio, il Ministero dello Sviluppo Economico, l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, e l'ENEA, insieme agli operatori di settore, effettueranno un bilancio sul rispetto del Protocollo Aggiuntivo a più di cinque anni dal Decreto che, nel 2005, ne ha dato completa attuazione, analizzandone le criticità, le nuove necessità di controllo e proponendo azioni future.


insomma:
1)- mi fate sapere qualcosa di più sulla vostra visita del 14
2)- non è possibile per voi spostare il tutto al 18 in modo da combinare una presenza esterna e una interna al centro (tra i presenti è annunciato il sottosegretari del MSE Stefano Saglia)

martedì 11 ottobre 2011

il comunicato antinucleare che non c'è per il 15 ottobre

da parte di Alfonso Navarra - Tour antinucleare 2011

cell. 340-0878893

 

Cari amici,

prendendo ad esempio un comunicato che, in relazione alla giornata degli indignati europei, vedo circolare da parte del Forum per l'Acqua, mi sarebbe piaciuto che i soggetti che hanno portato avanti la campagna referendaria per il nucleare avessero già diramato un comunicato all'incirca di tal fatta:

A tutto il popolo

ed in particolare a tutto il popolo che ha manifestato con il referendum la volontà di chiudere la partita con il nucleare

Condividiamo la scelta di partecipare alla giornata di mobilitazione internazionale del 15 ottobre.

In quella giornata in molte parti del globo si manifesterà contro l'austerity e le scelte economiche in questo periodo di crisi; una crisi che riguarda anche la politica istituzionale e la democrazia. Una crisi assunta a pretesto di ricatti che spacciano privatizzazioni e Grandi Opere come rimedi salvifici. Grazie ad una sua - della crisi -truffaldina gestione antipopolare, le centrali nucleari, che abbiamo cacciato dalla porta, potremmo vedercele tornare dalla finestra, come recentissimamente l'AD dell'ENEL Fulvio Conti ha minacciato.

Per questo motivo scegliamo di portare in piazza le nostre esperienze e lotte. Perchè l'espressione di 27 milioni di cittadini e cittadine è messa a repentaglio dalle scelte di questo governo e dal silenzio dell'opposizione; perchè, appunto, con il referendum, svoltosi dopo la catastrofe di Fukushima, abbiamo detto che il nucleare, "vecchio" o "nuovo" che sia, è un rischio da stolti che non accettiamo di correre.

Scegliamo di essere, dunque, a Roma nella parte di apertura del corteo con uno striscione che dice:

27 milioni di persone hanno deciso: democrazia è garantire la liberazione effettiva dal nucleare.

Una volta per tutte.

Indietro non si torna.

Andiamo avanti verso le energie davvero pulite. Lottiamo per sottrarre i beni comuni al mercato e per affermare la supremazia delle nostre vite sopra l'incipiente "dittatura finanziaria".

Appuntamento sabato 15 ottobre, ore 13, a piazza... di fronte a ....


Quindi bisognerebbe apporre la firma che non c'è e che, con le nostre riunioni, a Roma, abbiamo fatto in modo che non possa esserci:

Coordinamento Operativo Forum Italiano Antinucleare e per l'Energia Pulita

Via di ... Tel. - e-mail: - Sito web:

Comunque sia il Tour antinucleare sarà presente nel corteo con il suo pullmino e le sue bandiere a disposizione di chiunque vorrà dare una mano.




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CONFESSO: ANCH'IO SONO UN MANDANTE MORALE!

Abbiamo vinto il referendum - quindi? (giovedi in borsieri)

Abbiamo tre domande da porre agli italiani tutti, ma in particolare a quelli che, in massa, il 12 e il 13 giugno scorsi si sono recati alle urne ignorando disinformazione, decreti truffaldini, inviti ad andare al mare.

Prima domanda: abbiamo vinto il referendum antinucleare, un referendum contro l'insicurezza nucleare nel confronto con il disastro di Fukushima, perché noi si continui a rischiare "catastrofi nucleari" (Carlo Rubbia dixit) in virtù di vecchi impianti mal concepiti ed ancor oggi peggio gestiti (es: Saluggia, Casaccia)?

Seconda domanda: abbiamo vinto il referendum antinucleare, un referendum per chiudere con l'energia atomica in Italia, per sentirci dire dall'AD dell'azienda elettrica praticamente di Stato che "la partita non è chiusa", che l'ENEL ci sta dando dentro all'estero per rilanciare presto il nucleare in Italia?

Terza domanda: abbiamo vinto il referendum antinucleare, che oltretutto ha trainato verso il quorum anche acqua pubblica e giustizia, per vedere questo tema scomparire dall'agenda politica, con partiti e grandi organizzazioni sociali che hanno deciso di occuparsi di altro?

Ne discutiamo al giovedi antinucleare in via Borsieri, 12, Milano, presso lo Spazio Kronos. Inizio riunione ore 17.00.

ALFONSO NAVARRA - TOUR ANTINUCLEARE 2011 - cell. 340-0878893

promuovono: Coordinamento Energia Felice, Fermiamo chi scherza col Fuoco Atomico, Kronos, Zerogas, Chico Mendes

REPORT TOUR 1° weekend: carovana in Piemonte ... verso Roma !

Il Tour antinucleare 2011, nel suo primo week-end, ha attraversato il Piemonte nuclearizzato: la ex centrale di Trino Vercellese (7 ottobre), il presidio NO TAV a Giaglione (8 ottobre), il deposito di scorie a Saluggia (9 ottobre).
Saluggia
, in particolare, può essere considerato oggi, stante le informazioni attualmente disponibili, il posto più pericoloso per gli italiani tutti, non solo per i vercellesi: vi si può sviluppare - sostiene il premio Nobel Carlo Rubbia, una "catastrofe planetaria". Il deposito Avogadro, di proprietà SOGIN, che stocca i due terzi dei rifiuti radioattivi di tutt'Italia, è a ridosso (a soli 200 metri) della Dora Baltea, affluente del Po, ed è stato alluvionato 3 volte: nel 1993, nel 1994 e nel 2000. Contiene centinaia di elementi di combustibile irraggiato, tra i quali 64 elementi di tipo MOX, contenenti Plutonio. Per farla breve, una alluvione, sempre incombente, un po' più forte di queste già verificatesi e possiamo dire addio alla falda acquifera ed al fiume Po, con contaminazioni radioattive ad altissimi livelli.
Dal Po si passerebbe all'intero Mediterraneo: di qui l'allarme di Rubbia, lanciato a proposito dell'alluvione del 2000.
A Trino, il 7 ottobre sera, si è svolto un dibattito nella sala del consiglio comunale.
Fausto Cognasso, del locale comitato antinucleare, ha sottolineato come in Piemonte sia stata presente tutta la filiera nucleare: preparazione, con riferimento a Bosco Marengo e ad Eurex di Saluggia, del combustibile (anche per usi militari), "bruciatura" dello stesso negli impianti per la produzione elettrica (Trino), stoccaggio delle scorie radioattive (Bosco Marengo, Saluggia e Trino). Alla Baita Clarea, accanto al NON-cantiere ultramilitarizzato spacciato per quello per il tunnel TAV (si tratta in realtà di trivellazione su vecchi carotaggi), ci si è incontrati con gli attivisti NO-TAV ed in particolare con Mario Actis, del circolo Legambiente Vallesusa, che ha "seguito" i blocchi nonviolenti dei trasporti di materiali nucleari diretti in Francia (a febbraio e a luglio, con svariati arresti e pestaggi da parte delle forze di polizia).
Sono trasporti di una estrema pericolosità, e che diffondono radiazioni a prescindere da pur probabili incidenti ferroviari, che potrebbero contaminare l'intera pianura padana. Questo, in assenza di piani di protezione civile e di radioprotezione per la popolazione (e così violando leggi nazionali e regionali).
A Saluggia, il 9 ottobre, si è tenuta un assemblea in piazza. Giampiero Godio, di Legambiente Regione Piemonte (responsabile settore energia), ha ribadito che, dopo il referendum vittorioso, va affrontata la questione della "sicurezza nucleare" come questione nazionale.
"- Quando iniziano i lavori per il deposito D2 noi saluggesi faremo le barricate e chiameremo tutti qui a darci una mano-".
Per noi del Tour antinucleare, anche considerando il fatto che "Fermiamo il nucleare" a livello nazionale si è - a nostro parere - improvvidamente sciolto, e che il "Forum per l'energia" non riesce a partire (la riunione del 30 ottobre a Porto Tolle è saltata), sarebbe importantissimo che le realtà di base si coordinassero direttamente, elaborassero un documento su come attuare la volontà referendaria, indicassero percorsi concreti di mobilitazione e di lotta.
Il problema è come dare rappresentanza e peso a 27 milioni di italiani che con il voto di giugno, sull'onda di Fukushima, hanno espresso una volontà molto precisa: non imbarcarsi in nuove "disavventure" nucleari, evitare, per quanto possibile, l'insicurezza del "vecchio" nucleare (quindi dismetterlo nel modo migliore), farla finita, insomma, con l'incubo atomico una volta e per tutte, stanando il "mostro" ovunque tenti di rifugiarsi.
Di qui l'esigenza del coordinamento europeo che può essere costruito a partire da Cannes, al controvertice di movimento che si terrà il in occasione del G20 convocato per prendere decisioni sulla crisi dell'euro.
Stiamo ora preparando il week-end laziale: il 14 ottobre in giornata visita al deposito di plutonio del Centro Enea di Casaccia - Roma, la sera dibattito alla EX LAVANDERIA di Piazza Santa Maria della Pietà, 5 - Roma; il 15 ottobre la partecipazione con uno spezzone antinucleare al corteo degli indignados europei; il 16 ottobre alla centrale incompiuta di Montalto di Castro - Viterbo


giovedì 6 ottobre 2011

Programma (quasi) definitivo tour antinucleare 2011



 Tour antinucleare ottobre-novembre 2011

Denunciamo l'intreccio tra nucleare civile e nucleare militare
Sconfiggiamo il "mostro" atomico in Italia e in Europa (una volta per tutte!)
Attuiamo la volontà referendaria contro il ricatto del debito e della crisi, da cui si esce solo con una economia sociale ed ecologica (basata sulle fonti rinnovabili)
Prepariamo il coordinamento europeo dei movimenti antinucleari, per l'ecologia, per la giustizia sociale, per la "democrazia" e l'autodeterminazione che, da indignati ed impegnati, rivendichiamo
Alfonso Navarra – 340-0878893 – alfonsonavarra@virgilio.it
Giacomo Sicurello – 334-8010452 – desiozone@gmail.com 

 Calendario appuntamenti ed iniziative (quasi definitivo)

Weekend n. 1
PIEMONTE
venerdi 7 ottobre Milano - Trino Vercellese
mattino: Conferenza stampa a Milano a margine del corteo di L.go Cairoli (concentramento ore 9:30)
Trino Vercellese (centrale nucleare in dismissione) - ore 17:30 volantinaggio e presidio ; ore 21 assemblea 
Riferimento: Fausto Cognasso

sabato 8 ottobre VAL SUSA
ore 18.00 – Arrivo a Giaglione Val di Susa
ore 20.00 – Assemblea alla baita Clarea

Domenica 9 ottobre Salluggia (vercelli)
Saluggia (centro di stoccaggio delle scorie)
Riferimento: Damiano

Weekend n.2
LAZIO
venerdi 14 ottobre: presidio alla Casaccia – Roma - centro ricerche nucleari ENEA e sito "pluto" (scorie)
                               sera: assemblea @ Lavanderia Occupata - Roma

sabato 15 ottobre:  Roma - corteo dell'indignazione europea

domenica 16 ottobre: montalto di castro – Viterbo - centrale atomica incompiuta

Weekend n. 3
EMILIA - LIGURIA
Venerdì 21 ottobre
Mattina: Caorso (centrale atomica in dismissione) [contatti: ass. Airone Rosso, Collettivo Autonomo]
Sabato 22 ottobre
La Spezia (porto militare e nucleare + Enel) @ spazio MAYDAY] – Biciclettata + Serata Benefit
Domenica 23 ottobre
Genova (Ansaldo) - La Tunisia al voto - incontro sul Mediterraneo denuclearizzato

Weekend n. 4
LOMBARDIA - VENETO
venerdi 28 ottobre: Ghedi (Brescia) - Base USA - assemblea cittadina
sabato 29 ottobre: Adria (Rovigo) - manifestazione contro la centrale a carbone di Porto Tolle
domenica 30 ottobre: Vicenza - presidio + dibattito alla Casa della Pace

Weekend n. 5
giovedì 3 e venerdi 4 novembre: Cannes (France) - G20 sulla crisi globale
sabato 5 novembre: Novara-Cameri - manifestazione contro la costruzione degli aerei da guerra F-35
Domenica 6 novembre  - Milano
h 15 corteo antinucleare - antimilitare
h 18 Milano riunione nazionale antinucleare (@ Kronos via Borsieri, 12)  – lancio proposta Carovana europea
h 21 Concerto benefit conclusivo dell'iniziativa

La seconda edizione della carovana antinucleare (la prima si è svolta nel settembre 2010) è una proposta che Kronos, Zerogas, Coordinamento Energia Felice, "Fermiamo il Fuoco atomico" lanciano ai movimenti di base, ai comitati ed alle realtà indipendenti dai partiti.

Durante le diverse tappe, oltre a visitare i suddetti luoghi con modalità concordate con i soggetti locali (cortei, presidi, fiaccolate, critical mass, concerti, eventi culturali, etc),  Alfonso Navarra presenterà il suo ultimo libro "La follia del nucleare – il referendum non chiude la partita", mentre i ragazzi dello staff di http://www.zerogas.it  illustreranno l'iniziativa di autosufficienza energetica dell'abitare e della mobilità.
Valuteremo la possibilità di concordare con altri la contemporaneità e la sinergia della "carovana 2" con altre iniziative antinucleari e antimilitariste in altre regioni del centro, del sud e delle isole (ad es: Sardegna)
L'obiettivo, oltre a quello di riportare l'attenzione sul tema del rapporto tre energia e militarismo e quindi di non lasciarsi cullare dallo straordinario risultato dei referendum dello scorso giugno, è quello di lanciare, insieme a chi si unirà a questa avventura una carovana europea:  è a livello europeo che occorre ancora lottare per ottenere risultati realmente significativi e definitivi.

Il libro di Alfonso Navarra

"LA FOLLIA DEL NUCLEARE - DIALOGHI CON GRETA" è un dialogo formato da 10 conversazioni nell'ambito di un nucleo familiare. La famiglia in questione è formata da papà Arturo, giornalista, Mamma Adele, professoressa di fisica, e Greta, la figlia 18enne, che si fidanza con Bruno, studente di ingegneria nucleare al Politecnico di Milano.
Le conversazioni tra questi personaggi immaginari, prendendo spunto dalle peripezie reali del nonviolento Turi Vaccaro, illustrano il tema dell'energia nucleare soprattutto nell'aspetto poco considerato, e secondo l'autore illuminante (e determinante), dei rapporti tra atomo "civile" ed atomo bellico.
Il libro porta avanti, anche con l'ampio materiale introduttivo, una denuncia che va ben oltre la scadenza referendaria del 12 e 13 giugno 2011. L'impegno che propone attiene a una strategia nonviolenta che dura continuativamente nel tempo, ritenendo che la partita antinucleare sia ancora tutta da giocare, specialmente a livello europeo.
Alfonso Navarra, scrittore e direttore della rivista Difesa-ambiente, coportavoce con Mario Agostinelli del Coordinamento Energia Felice (www.energiafelice.it), autore di vari libri per la tutela dei diritti dei consumatori, si autodefinisce, provocatoriamente, "antigiornalista" ed "antiesperto".
All'interno del lavoro collettivo dei movimenti ecopacifisti, Navarra, "storico" obiettore di coscienza, da segretario della Lega per il disarmo unilaterale, promuove l'obiezione alle spese militari e nucleari (www.osmdpn.it).



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CONFESSO: ANCH'IO SONO UN MANDANTE MORALE!

6 ottobre Serata di presentazione del Tour antinucleare - djSet Writing Visual @ Kronos

Stasera tutti in via Borsieri 12 allo Spazio Kronos ... domani si parte ... domenica 6 novembre giornata conclusiva tour sempre a Milano: corteo + assemblea nazionale + concerto/jam session benefit

giovedì 15 settembre 2011

PROPOSTA Carovana antinucleare ottobre 2011

Denunciamo l’intreccio tra nucleare civile e nucleare militare Sconfiggiamo il "mostro" atomico in Italia e in Europa (una volta per tutte!) Attuiamo la volontà referendaria contro il ricatto del debito e della crisi, da cui si esce solo con una economia sociale ed ecologica (basata sulle fonti rinnovabili) Prepariamo il coordinamento europeo dei movimenti antinucleari, per l’ecologia, per la giustizia sociale, per la “democrazia” ed i diritti che, da indignati ed impegnati, rivendichiamo

Info: Alfonso Navarra – 340-0878893 Giacomo Sicurello – 334-8010452

partenza: 7 ottobre conclusione: 15 ottobre, Giornata dell'indignazione europea

La seconda edizione della carovana antinucleare (la prima si è svolta nel settembre 2010) è una proposta che Kronos, Zerogas, Coordinamento Energia Felice, “Fermiamo il Fuoco atomico” lanciano ai movimenti di base, ai comitati ed alle realtà indipendenti dai partiti. Durante le diverse tappe, oltre a visitare i suddetti luoghi con modalità concordate con i soggetti locali (cortei, presidi, fiaccolate, critical mass, concerti, eventi culturali, etc), Alfonso Navarra presenterà il suo ultimo libro “La follia del nucleare – il referendum non chiude la partita”, mentre i ragazzi dello staff di http://www.zerogas.it illustreranno l’iniziativa di autosufficienza energetica dell’abitare e della mobilità. Valutare la possibilità di concordare con altri la contemporaneità e la sinergia della carovana 2 con altre iniziative antinucleari e antimilitariste in altre regioni del centro, del sud e delle isole (ad es: Sardegna) L’obiettivo, oltre a quello di riportare l’attenzione sul tema del rapporto tre energia e militarismo e quindi di non lasciarsi cullare dallo straordinario risultato dei referendum dello scorso giugno, è quello di lanciare, insieme a chi si unirà a questa avventura una carovana europea: è a livello europeo che occorre ancora lottare per ottenere risultati realmente significativi e definitivi.

Quello che segue è il Programma provvisorio, da ridefinire secondo la disponibilità delle realtà locali e dei singoli aderenti:

Venerdì 7 ottobre Mattina: Conferenza stampa a Milano Caorso (centrale atomica in dismissione) [contatti: ass. Airone Rosso, Collettivo Autonomi Piacenza]

Sabato 8 ottobre La Spezia (porto militare e nucleare + Enel) [contatti: spazio MAYDAY] – Critical Mass + Serata Benefit

Domenica 9 ottobre Genova (Ansaldo)

Lunedì 10 ottobre Mattina: iniziativa al Politecnico di Torino Trino Vercellese (centrale nucleare in dismissione)

Martedì 11 ottobre Salluggia (centro di stoccaggio delle scorie)

Mercoledì 12 ottobre Chiomonte (tratta treni scorie) [contatti: No tav, Turi Vaccaro, Radio Black Out] – Assemblea al presidio

Giovedì 13 ottobre Novara (industria bellica - aerei da guerra) [contatti: Giacomo comitato NO F-35] – Corteo e assemblea

Venerdì 14 ottobre Ghedi – Brescia (base aerea militare)

Sabato 15 ottobre Milano (Mangiarotti Nuclear, INNSE e Politecnico) – Corteo e serata conclusiva al campeggio indignados

Staffette fisse su Camper Alfiere: Alfonso Navarra - Giacomo Sicurello – Luca Valbuzzi - Altri mezzi in Carovana...

UN DOCUMENTO PER STIMOLARE LA RIFLESSIONE ELA DISCUSSIONE

Il referendum vinto "miracolosamente", sull'onda di Fukushima, il 12 giugno 2011 non chiude la partita antinucleare. Non la chiude, più che ovviamente, nel mondo, dove il rilancio qualitativo, non quantitativo, delle centrali "civili" è funzione dell'ascesa di potenze emergenti (i BRIC, cui possiamo aggiungere gli Stati che vogliono contare di più in aree "calde" come il Medio Oriente) e della necessità degli USA di mantenere il divario tecnologico e militare su di esse. In Giappone, "potenza nucleare latente" in termini militari, il premier Naoto Kan, che, dopo il noto disastro di marzo (ma forse il vero brutto deve ancora arrivare!), aveva osato pensare ad una svolta energetica ("Futuro senza nucleare"!), è stato brutalmente cacciato e sostituito. Il nuovo premier, Yoshihiko Noda, ha subito rassicurato le grandi compagnie energetiche ed i poteri forti. Ha visitato di persona la centrale di Fukushima e ribadito che considera il nucleare una risorsa indispensabile per l'economia nazionale. Non la chiude, ovviamente - la partita - in Europa, nonostante le positive scelte tedesche, sospinte da una opinione pubblica fortemente ecologista (i "Gruenen" rischiano di diventare il primo partito!). Altra positiva eccezione è la Svizzera (che ha deciso di accodarsi ad altri Stati non nucleari: Austria, Danimarca, Grecia, Irlanda, Norvegia, Polonia). La Francia, il Paese più nuclearizzato del mondo (80% dell'elettricità da fonte atomica), è impegnatissima a piazzare gli EPR di Areva e la Gran Bretagna, altra potenza atomica militare, non demorde dai suoi piani per "salvare l'ambiente" con il 40% di nucleare (progetta la costruzione di 8 nuovi reattori). Si prevedono, a livello UE, degli stress test sulla sicurezza degli impianti dall'esito scontato; e nel frattempo non passa al Parlamento Europeo una moratoria per la costruzione di nuove centrali. Non la chiude, infine, in Italia, - e qui è meno ovvio, anche se vige la prassi pressoché scontata stravolgere i risultati referendari. Già il quesito referendario sui servizi pubblici locali è stato rimangiato con la "manovra" anti-deficit: l'art. 4 prevede, per l'intanto, la possibilità di aprire ai privati la gestione di trasporti pubblici, asili e rifiuti. La furbizia è di tenere fuori, al momento, l'acqua, ma potete scommetterci che ben presto la politica al servizio del business tornerà alla carica. Il voto di giugno escludeva tecnicamente la privatizzazione di TUTTI i servizi, non solo di quelli idrici! Il voto sul quesito nucleare non è altrettanto chiaro sul piano tecnico rispetto a quelli sull'acqua pubblica e già sulla stampa confindustriale sono apparse molte analisi in questo senso (con relative ricette su come aggirare la volontà popolare). Chi cerca, le trova. Non sarà poi inutile ricordare che lo stesso voto sul referendum del 1987, quello seguito alla catastrofe di Chernobyl, con tre quesiti, non riguardava direttamente la chiusura delle centrali ma chiedeva solo di cancellare alcune disposizioni di legge concepite per agevolare i piani nucleari. Non si votò per chiudere le centrali, eppure fu quello che venne poi fatto. Si votò invece per escludere la possibilità dell'ENEL di partecipare ad accordi internazionali per costruire centrali nucleari all'estero: ebbene, proprio questo non venne fatto, la partecipata di Stato se ne impipò bellamente. Per non allontanarsi dalla "lupa in fabula", vale la pena di ricordare che l'AD dell'ENEL, Fulvio Conti, continua oggi a ripetere a chiare lettere che per lui il referendum non conta nulla. Per lui "la macchina nucleare non si ferma". Non si tratta solo della compartecipazione con Areva a Flamanville, ma anche degli investimenti in Slovacchia, Romania, ed anche in Russia, se le trattative con Rosatom andranno a buon fine. Non si tratta solo della gestione degli impainti spagnoli, ex ENDESA. Di più. Il nostro, a ben guardare, ha suggerito il nostro titolo con le sue dichiarazioni alla giornalista Sara Viaretto, che il 1 luglio lo ha intervistato per Sky Tg2: "Dopo il referendum la partita del nucleare non è chiusa per sempre". Per il momento, dice Conti, l'ENEL andrà avanti sul nucleare all'estero. "Continueremo a studiare, come è giusto che sia, nel campo della ricerca le evoluzioni tecnologiche che potranno essere applicate in questi Paesi, ma anche in un futuro non troppo lontano nel nostro Paese". Chi ha orecchie per intendere intenda. Il "mostro" nucleare - è la morale della favola - è una entità molto più feroce di quanto non si creda (è animato ed alimentato dall'istanza geopolitica della potenza, non nasce da esigenze economiche ed energetiche). Il nucleare, che è tutto sostanzialmente in funzione del militare ("l'elettricità è solo un sottoprodotto del funzionamento delle centrali", Amory Lovins), insomma, è stato ferito dal referendum, non annientato. Dobbiamo stanarlo laddove si sta rifugiando (con una campagna europea, si può lanciare una risoluzione di iniziativa popolare raccogliendo 1 milione di firme in almeno 7 Paesi UE) e fare i conti con la pericolosissima eredità che ha lasciato in Italia. La base tecnica della subalternità dell'atomo "civile" a quello di guerra è contenuta in un semplicissimo dato di fatto, che implica tutta la fissione da collisione neutronica: l'equazione combustibile=scorie=eplosivo. La tecnologia dell’arricchimento dell’uranio (con cui si fabbrica il combustibile) può portare alla Bomba A. Lo stesso dicasi della tecnologia del ritrattamento delle scorie, da cui si separa il plutonio (il materiale fissile ideale per le armi nucleari, specialmente per la Bomba H a fusione). Sarebbe - è il nostro parere - poco sensato dirottare l'attenzione e la grande sensibilità antinucleari, ottenuta a fatica ed anche per caso, di 27 milioni di italiani da una fonte inquinante di diretto impatto generale, qual è quella nucleare, che attenta anche solo con piccole quantità alla sopravvivenza stessa dell'ecosistema globale, rispetto ad altre fonti che, pur contribuendo a conseguenze generali, provocano direttamente solo stress ambientali localizzati. Il precipitare del riscaldamento globale non dipende significativamente dall'apertura o dalla chiusura, ad esempio, della centrale a carbone di Porto Tolle ed è un errore culturale, strategico e tattico pretendere di fare di questa vicenda locale la frontiera generale verso cui spostare l'avversione antinucleare praticamente di tutti che è montata in questi mesi ed è stata capitalizzata dal voto referendario. Ammesso e non concesso che vi sia una "centralità anticarbone", è prevedibile che questa si affermi in ogni caso attraverso vertenze regionali e non assumerà mai la forma collettivamente estesa, tendente all'universale, che riveste più facilmente - e necessariamente - la lotta antinucleare. A Saluggia, in Piemonte, dove i depositi radioattivi sorgono a ridosso della Dora Baltea che li può sommergere con le sue piene, corriamo tuttora il rischio immediato di una Chernobyl (Rubbia dixit), altro che pericoli futuri del carbone! Il via vai delle scorie per treno, per nave, persino per aereo, è una consuetudine perniciosa, foriera di catastrofi, che va bloccata subito. I trasporti dalla citata Saluggia e dalla ex centrale di Trino è previsto che si concludano nel dicembre 2012. Le scorie sono trasportate dai "vecchi" impianti italiani a Les Hague in Francia e a Sellafield in Gran Bretagna per una loro parziale e temporanea "messa in sicurezza". Ma nel loro "ritrattamento" gli Stati atomici estraggono anche una percentuale di plutonio che serve per le loro bombe atomiche. L'ENEL va fermata nelle sue partecipazioni nucleari all'estero e la ricerca applicativa in campo energetico, nelle università e nel CNR, va "bonificata" ed indirizzata verso destinazioni meno inquinate da esigenze militari e più proficue in campo economico e sociale. L'emergenza economica, che è oggettivamente drammatica, può essere ulteriormente pompata ed usata come un pretesto per fare passare il tradimento della volontà referendaria. Si scrive "debito pubblico", si legge privatizzazioni dei servizi pubblici e Grandi Opere inutili e pericolose spacciate per "crescita". Per questo la lotta antinucleare deve continuare, non disperdendo la coscienza accumulata con la campagna referendaria, ed inserirsi nel movimento popolare che contrasta la "dittatura finanziaria" e la sua gestione della crisi (il debito, che è stato fatto non da noi ma dalla "casta" politica, non va pagato agli speculatori!). Il 15 ottobre la Carovana pertanto confluisce nella Giornata dell'indignazione europea contro lo svenamento del popolo imposto da questo sistema economico, che fa prosperare parassiti e privilegiati sugli investimenti inquinanti e per la guerra, di cui l'apparato nucleare è la suprema espressione. Il significato di questa iniziativa, promossa da Kronos, "Fermiamo il Fuoco atomico", Coordinamento Energia Felice, ed aperta all'apporto di tutti i soggetti che vorranno dare una mano, dovrebbe essere perciò del tutto evidente. La Carovana è il banditore che batte le contrade per radunare le schiere dei combattenti che hanno da scontrasi col diabolico "Drago" nucleare: dobbiamo inseguirlo e stanarlo ovunque, adesso che lo abbiamo colpito, per infliggergli veramente, noi popolo, la sconfitta finale.

lunedì 14 marzo 2011

Fusione del nocciolo - si sta lottando disperatamente per evitarla

 da "Le Scienze" una spiegazione chiara della gravissima situazione: si sta lottando disperatamente, con i pompieri giapponesi che versano l'acqua manualmente con i tubi che prendono direttamente dal mare, per impedire l'esplosione "interna" del reattore...

(Il loro destino è segnato come avvenne per quelli che intervennero sul reattore militare sovietico di Chernobyl)

Per l'Agenzia Francese siamo già al livello 6 della scala Ines: ad un passo da Chernobyl 2 (ma al peggio non c'è fine...)

 

http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Il_pericolo_di_Fukishima/1347102?ref=HREA-1

Fukushima: ora il pericolo è la fusione del nocciolo


Ogni esplosione può fessurare il cemento armato e creare dei varchi, grandi e piccoli, attraverso cui quelle che erano barre di uranio e ora somigliano a fango bollente possono contaminare l'ambiente

Nell'incubo che il Giappone sta vivendo da due giorni ormai, si sta delineando lo scenario peggiore: la fusione parziale del combustibile del reattore nucleare numero due della centrale nucleare di Fukushima. L'evento ormai non è escluso nemmeno dalla Tepco, la compagnia che gestisce l'impianto, secondo la quale una fusione potrebbe essere stata causata dal mancato funzionamento della stazione di pompaggio dell'acqua che permette di mantenere immerse nell'acqua le barre di combustibile. Sulla base delle notizie che arrivano e che sono continuamente aggiornate, è possibile solo fare una ricostruzione molto parziale di quello che potrebbe esser avvenuto.

L'elemento chiave del momento critico che si sta materializzando a Fukushima è l'acqua. Come spiega Ken Bergeron, fisico statunitense che ha una lunga esperienza nella simulazione di incidenti nucleari ai Sandia National Laboratory: «Il combustibile è composto da lunghe barre di uranio rivestite con una lega di zirconio. Queste barre sono collocate in una struttura cilindrica, ricoperta di acqua».

In questo contesto l'acqua agisce sia da moderatore per la reazione di fissione nucleare sia da liquido refrigerante per il nocciolo del reattore, cioè la struttura cilindrica dove sono collocate le barre di combustibile. Il tutto avviene all'interno di un circuito chiuso, in cui l'acqua riscaldata dalla reazione viene raffreddata tramuto uno scambiatore di calore e immessa nuovamente nel nocciolo. «Se l'acqua scende al di sotto del livello del combustibile, la temperatura inizia a salire e il rivestimento inizia bruciare, rilasciando una gran quantità di prodotti della fissione nucleare», continua Bergeron. Ed è questo il passaggio critico che sta vivendo il reattore numero due di Fukushima: il flusso di acqua si è interrotto.

I progettisti della centrale avevano pensato a come evitare un'eventualità del genere. Subito dopo il terremoto, l'impianto di Fukushima si era spento in modo automatico e altre barre, fatte di materiale speciale e indicate come barre di controllo, erano state inserite tra le barre di uranio usate come combustibile. In questo modo si ferma la reazione di fissione, ma c'era un altro problema da affrontare. In un reattore atomico, il calore non è solo sprigionato dalla reazione di fissione, ma anche dal decadimento di elementi chimici radioattivi creati proprio dalla fissione. Dunque fermata la reazione nucleare, si deve affrontare questo calore residuo, piccolo ma significante. Anche in questo caso erano state previste procedure di emergenza, motori diesel per alimentare con acqua l'impianto e quindi evitarne il surriscaldamento, che però la concomitanza di terremoto e tsunami avrebbe messo fuori gioco.

Con la crescita incontrollata della temperatura del reattore, la lega di zirconio che riveste le barre di uranio ha iniziato a fondere, e reagendo con l'acqua ha formato idrogeno, un gas estremamente volatile. E proprio l'idrogeno prodotto in questo modo avrebbe causato l'esplosione all'impianto numero uno di Fukushima, che almeno per ora non sembra a rischio fusione. Ma la crescita della temperatura è un pericolo soprattutto per le barre di combustibile, la cui fusione, secondo la Tepco, potrebbe essere avvenuta nel reattore numero due di Fukushima.

«Il calore prodotto dal decadimento si accumula nel nocciolo, deformando prima e poi fondendo le barre di uranio. A questo punto siamo a circa 2000 gradi Celsius, e il nocciolo può diventare una massa informe», spiega Massimo Zucchetti, ingegnere nucleare del Politecnico di Torino. In queste condizioni il nocciolo diventa difficilmente refrigerabile, anche con strategie di emergenza, come l'immissione di acqua di mare. A quel punto l'unica barriera tra il nocciolo fuso e l'ambiente è il contenitore di cemento armato che circonda il reattore. «Questo contenitore è stato progettato per resistere al calore del nocciolo fuso. Il pericolo sono le esplosioni causate dall'idrogeno», afferma Zucchetti. Ogni esplosione può fessurare il cemento armato e creare dei varchi, grandi e piccoli, attraverso cui quelle che erano barre di uranio e ora somigliano a fango bollente possono contaminare l'ambiente. (Giovanni Spataro)


(14 marzo 2011)

 




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CONFESSO: ANCH'IO SONO UN MANDANTE MORALE!

Giappone nucleare - quello che la TV non dice - incontri di approfondimento mercoledì 16 e 23/03 al Kronos

 Il Coordinamento Energia Felice, con gli aperitivi No-Nuke del mercoledi, c/o Kronos, via Borsieri 12, Milano, ritiene importante approfondire, in vista del referendum del 12(?) giugno, per il quale è attivamente mobilitato, una informazione ed un dibattito seri sulla questione nucleare e sull'alternativa delle rinnovabili.

Mercoledi 16 marzo - ore 18.00, a Milano, in via Borsieri, andiamo a discutere, con Alfonso Navarra, "tutto quello che sul nucleare non vi dice la TV".

Mercoledi 23 marzo - stessa ora e stesso posto - Mario Agostinelli spiegherà quanto sta succedendo ai reattori nucleari giapponesi "incindentati" dall'impatto del binomio terremoto-tsunami.

Non mancate, anche per venire a prendere il materiale antinucleare da distribuire in strada o porta a porta.

Abbiamo anche preparato delle schede formative che - crediamo - risulteranno utilissime a tutti gli attivisti. Procurarvele sarà anche un occasione per contribuire alle spese del CEF che non ha dietro di sé partiti politici.

Diamoci dentro, poiché abbiamo solo tre mesi scarsi per portare a votare 25 milioni circa di italiani al referendum e chiuderla una buona volta con i piani nucleari di questo governo!

Info: 02-58101226 email kronospn@tiscali.it; oppure info@energiafelice.it;

 

Qui di seguito, qualche spunto per la riflessione e la discussione.

Nonostante le rassicurazioni del premier nipponico, e gli sforzi eroici dei "superpompieri" coadiuvati dai tecnici americani per evitare la catastrofe, è ancora alta la probabilità che a Fukushisma - o in qualche altra centrale nucleare sbatacchiata dal sisma - accada una Chernobyl 2, vale a dire una fusione del nocciolo, che, secondo

Masashi Goto, ex progettista di impianti atomici, darebbe vita ad "un vulcano che diffonde materiale radioattivo".

La stampa, con la sua solita propensione allarmistica, non lesina oggi i titoli catastrofici ad effetto, "sparati" persino sulle prime pagine.

Manca, naturalmente, una spiegazione ragionata del rischio atomico e delle sue cause effettive, al di là delle interviste agli esperti, spesso travisati, a cui si fa dire tutto e il contrario di tutto.

Nel frattempo sarà opportuno ricordare quello che, anche su questa tragedia in corso, non apprendermo mai dai tipici programmi televisivi, il più delle volte esempi di superficialità urlata ad uso e consumo di "maggioranze" o "opposizioni" che si vorrebbero mantenere relegate al livello di tifoserie da stadio:

1- "Chernobyl era un reattore militare finalizzato alla produzione di plutonio military grade con caratteristiche specifiche per confezionare ordigni atomici, nucleali, bombe atomiche insomma!" - Questo "piccolo particolare" lo lasciamo menzionare all'ing. Giorgio Prinzi, Segretario del Comitato italiano per il rilancio del Nucleare (CIRN), da cui traiamo la citazione.

2 - Il Giappone ha 55 centrali nucleari anche perchè è la più importante "potenza nucleare latente". E' il terzo produttore mondiale di energia nucleare (dopo USA e Francia) con un 30% del fabbisogno elettrico coperto dall'atomo "di pace", che però sostiene ambizioni militari. Ha impianti di arricchimento dell'uranio in proprio. Ma, con la scusa di voler aggirare la dipendenza da questo minerale di cui non ha disponibilità di miniere, ha lanciato da tempo un vasto programma per l'acquisizione di larghi quantitativi dell'altro combustibile nucleare cioé del Plutonio, che è anche il miglior "esplosivo" per le bombe nucleari. Ne avrebbe accumulato, nel corso degli anni, una trentina di tonnellate.

A farla breve, l Giappone potrebbe oggi in tre mesi dispiegare 4.000 testate atomiche. Anche questo "dettaglio" conviene farlo rivelare a Paul Wolfowitz, ex vicesegretario di Stato di George W. Bush (vedi "Sole 24 Ore" del 24 settembre 2009).

3- Nella stessa centrale di Fukushima uno dei tre reattori andava a MOX, miscela di ossidi di uranio e plutonio. Qui, se il reattore esplodesse, i guai per l'inquinamento sarebbero veramente grossi, ma proprio grossi, il fallout radioattivo contenendo plutonio...

Per l'uso militare dei reattori giapponesi vedi il seguente rapporto: http://www.largeassociates.com/R3126-A1-%20final.pdf

Buona lettura!

martedì 22 febbraio 2011

Triste anniversario: un anno dallo sversamento di petrolio nel lambro

23 febbraio>per non dimenticare:

insu^tv e teleimmagini?

pubblicano su internet la versione integrale e libera del docu_film "un po di petrolio"
ultima produzione dedicata a quel disastro,
per vederla clicca
qui


chiediamo a tutt* di diffondere e ripubblicare questo lavoro su siti, blog e social network.
l'ennesimo disastro ambientale per fini economici, è scomparso dai media ufficiali troppo rapidamente,
tocca a noi sollevare l'attenzione sul caso.

copiate e incollate il testo che segue nel vostro sito: avrete il video liberamente,
oppure socializzate semplicemente il link del film da youtube.

nicolangrisano

codice per incorporare il video:
<iframe title="YouTube video player" width="480" height="390" src="http://www.youtube.com/embed/VAHlRCjTH-g" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>








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CONFESSO: ANCH'IO SONO UN MANDANTE MORALE!

martedì 18 gennaio 2011

EUROPA: MEDICINE NATURALI AL BANDO

<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/fvryUw9RoD0?fs=1&amp;hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/fvryUw9RoD0?fs=1&amp;hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>
CARE AMICHE E AMICI LA COMUNITA' EUROPEA DAL 2011 VUOLE CANCELLARE LA LIBERTA' DI SCELTA DI COME CI SI VUOLE CURARE QUESTO LEDE LA LIBERTA' DI OGNI ESSERE UMANO NELLE PROPRIE SCELTE C'E' IN ATTO UNA PETIZIONE PER FERMARE QUESTO OSTRUZIONISMO VI ALLEGO L'INFORMAZIONE....SARA' PROIBITO qualsiasi insegnamento di terapie alternative! Forti restrizioni alla libera scelta terapeutica Le Limitazioni Europee sulle Erbe Medicinali La nostra libertà di scelta su come curarci è in grave pericolo. Milioni di persone in tutto il mondo, in misura crescente in Europa, stanno utilizzando con successo rimedi naturali non solo come mezzo  di prevenzione e benessere, ma anche per affrontare problemi di salute molto gravi. Presto, se non agiamo subito e in tanti, questo non sarà più possibile Dal 1 aprile 2011 tutte le erbe medicinali diventeranno praticamente illegali nell'Unione Europea. Diventerà infatti operativa la European Directive on Traditional Herbal Medicinal Products (THMPD).Secondo la direttiva per avere la licenza di vendita, non sarà più sufficiente l'attuale procedura di notifica (già laboriosa e costosa), ma i prodotti erboristici dovrannorispondere a vari requisiti, fra cui: Le erbe devono essere usate almeno da 15-30 anni all'interno della EU I prodotti devono essere soggetti a criteri di purezza farmaceutica I prodotti erboristici non devono contenere significativi livelli di minerali e vitamine UE ha già votato una DIRETTIVA riguardo le metodiche terapeutiche alternative, per cui, dal mese di Aprile 2011 SARANNO PROIBITI : Tutti i preparati fino ad oggi chiamati INTEGRATORI ALIMENTARI. SARANNO PROIBITI : Tutti gli INSEGNAMENTI DI TUTTE LE METODICHE TERAPEUTICHE ALTERNATIVE SARANNO CHIUSE: Tutte le SCUOLE OMEOPATICHE ed altre scuole di naturali. SARA' PROIBITA: Già da quest'estate sarà proibita LA VENDITA DI LIBRI riguardanti TERAPIE ERBORISTICHE, FITOTERAPICHE E DI OLIGOELEMENTI. C'è bisogno di 35 milioni di firme per fermare questo DELITTO contro la salute umana e contro il DIRITTO DI LIBERA SCELTA TERAPEUTICAPer partecipare a questa importante petizione: http://www.ipetitions.com/petition/joininghandsinhealth/
PER FAVORE FATE GIRARE QUESTO POST VIA MAIL E SUI SOCIAL NETWORK!!! GRAZIE